Sono oltre mille le donne prese in carico nel 2018 da sei centri antiviolenza presenti nel territorio provinciale di Venezia, a cui si sono rivolte per denunciare episodi di violenza fisica, psicologica ed economica. In media una richiesta di aiuto su due si è tradotta in un percorso di sostegno e protezione. Non aumenta invece la percentuale di quante sporgono denuncia: solo una donna su quattro tra quelle prese in carico si è rivolta alle forze dell’ordine.
Cresce invece la rete di iniziative a favore delle donne in difficoltà: l’Associazione Titolari di Farmacia della provincia di Venezia sostiene anche quest’anno una delle più importanti e collaudate, il “Progetto Mimosa – Giù le mani”, la campagna di prevenzione contro la violenza sulle donne patrocinata dal Ministero della Salute e frutto della collaborazione tra Federfarma, Federazione Ordine Farmacisti Italiani, Associazione Farmaciste Insieme, Fenagifar.
Le 214 farmacie del territorio provinciale mettono a disposizione appositi corner dedicati all’accoglienza e alla distribuzione di brochure informative contenenti consigli utili e le strutture a cui rivolgersi, assumendo così un importante ruolo sociale nella diffusione di politiche di prevenzione e contrasto del fenomeno.
“La farmacia è un luogo di fiducia, di privacy e ascolto, fatto di professionisti sanitari all’interno di una rete di collaborazione istituzionale a supporto del disagio femminile – spiega Emma Piumelli presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Venezia e referente per il Progetto Mimosa – A fianco del ruolo imprescindibile svolto dai centri antiviolenza dislocati nel territorio, offriamo il nostro contributo alla lotta contro un problema molto grave che deriva soprattutto da un retaggio culturale fortemente maschilista che andrebbe eradicato, in cui la donna, molte volte, si trova purtroppo in uno stato di inferiorità”.
L’attività delle farmacie della provincia supporta il lavoro dei sei centri appartenenti alla Rete Nazionale Antiviolenza: Civico Donna a Chioggia, Centro Antiviolenza Sonia a Noale, Città Gentili a Portogruaro, La Magnolia (San Donà di Piave, San Stino di Livenza, Meolo, Jesolo), Centro Antiviolenza Comune di Venezia a Venezia, Centro Antiviolenza Estia a Venezia e Mestre.
“È importante ricordare – prosegue Piumelli – che la violenza sulle donne non è solo quella fisica, che si evidenzia dai lividi presenti sul corpo, ma esistono anche quella psicologica, ancora più subdola, e quella economica. Ad esempio una donna che non può gestire in autonomia i soldi per comprare dei beni primari per sé o per la famiglia. Purtroppo la difficoltà è trovare la forza di uscire allo scoperto: le donne che hanno subito atti di violenza non solo molte volte non denunciano i loro aguzzini, ma per vergogna o pudore hanno remore anche solo a parlarne”. “Affrontare situazioni simili è estremamente complesso, ma uscirne è possibile – chiosa il presidente di Federfarma Venezia Andrea Bellon – soprattutto se ci si affida a dei professionisti che sanno ascoltare, seguire e sostenere, aiutando queste persone a riappropriarsi progressivamente dei loro diritti e della loro vita”.